Il contratto di assicurazione per l’automobile tra assicurato e assicuratore
Stipulare un contratto di assicurazione per la propria auto significa trasferire un rischio che corre il proprio bene dal contraente all’assicuratore. A fronte della garanzia offerta dalla controparte di risarcire determinati danni avvenuti nel corso della circolazione, secondo quanto previsto dal contratto, il cliente si obbliga a pagare un premio, cioè una somma di denaro con la quale l’assicuratore viene remunerato per il rischio che si accolla.
Dato che devono essere riportati in modo chiaro nel contratto tutti gli aspetti relativi al funzionamento delle garanzie, alle coperture, ai casi in cui l’assicuratore interverrà, così come le informazioni riguardanti le cifre massime che potranno essere rimborsate e ogni altra notizia relativa al rapporto instaurato con il cliente, è di fondamentale importanza leggere con attenzione tutte le clausole. In caso contrario, infatti, si rischia di trovarsi senza le coperture sperate proprio nel momento in cui se ne avrebbe più bisogno, come in seguito a un incidente.
Giusto per fare un esempio, diversi contratti di assicurazione auto prevedono che non è dovuto nulla al cliente nel caso in cui un sinistro dovesse essere causato guidando in stato di ebbrezza: è bene sapere, dunque, che quando una esclusione di questo tipo è riportata nella polizza, non si ha diritto a nulla se ci si mette al volante dopo aver bevuto troppo e si causa un incidente. In generale, prima di firmare è consigliabile fare attenzione soprattutto a eventuali clausole “limitative”, che limitano la responsabilità dell’assicuratore.
Altri elementi che devono essere riportati nella polizza sono, tra gli altri, l’oggetto e la data, oltre al tipo di macchina assicurata.
La stipula dell’assicurazione auto è il momento in cui il contraente, preferibilmente dopo aver vagliato le diverse proposte offerte dal mercato, sottoscrive il contratto. In una polizza auto accade normalmente che sia previsto un “periodo di carenza”. Si tratta dell’arco di tempo che va dalla stipula del contratto a quello in cui questo diventa davvero operativo. Nel periodo di carenza, dunque, è bene sapere che non si è ancora coperti nel caso in cui si dovesse avere un incidente con la propria automobile.
Prima di sottoscrivere una polizza assicurativa per la propria auto è bene leggere con attenzione la nota informativa e prestare particolare attenzione alle cosiddette “clausole limitative”. Si tratta di condizioni che, come suggerisce la stessa definizione, limitano la responsabilità della compagnia assicurativa. In altre parole, dunque, nei casi previsti da queste clausole i danni saranno addebitati al contraente.
Tra le clausole limitative più diffuse e maggiormente conosciute, ci sono il massimale e la franchigia, cui è bene fare attenzione.
Esistono però altri tipi di clausole limitative che l’impresa di assicurazione può decidere di prevedere nel contratto. Tra queste, per esempio, si possono citare le limitazioni sulle garanzie per chi causa un incidente guidando in stato di ebbrezza. In questo caso, di norma, la copertura per cui è stata sottoscritta l’assicurazione non scatterà. E lo stesso potrebbe accadere nel caso in cui l’assicurato sia responsabile di un incidente causato dopo essersi messo al volante sotto l’effetto di droghe.
Comunque sia, anche quando ci si dovesse accorgere che sono state inserite diverse clausole limitative nella polizza auto, non bisogna disperare. Di norma, infatti, è possibile trovare un accordo con l’assicurazione per limitare questi vincoli. Per farlo, ovviamente, l’assicuratore richiederà il pagamento di un premio più alto. Ma non è detto che non ne valga la pena: prima di rinunciare a una garanzia più ampia è importante che ciascuno valuti quanto è disposto a rischiare in caso di bisogno e quanto, invece, preferisce pagare di più nell’immediato con la certezza di dover sborsare di meno in futuro qualora dovesse incappare in determinate situazioni.
I rischi esclusi, o esclusioni, sono tutti quei casi in cui la garanzia oggetto della polizza non è fornita dall’assicuratore. Le esclusioni devono essere scritte in specifiche clausole della polizza, che vanno quindi lette con grande attenzione. I rischi esclusi possono comprendere determinati danni, alcune cause che portino al danneggiamento dell’auto, il posto in cui un incidente si è verificato o altro.
Tra le esclusioni spesso comprese nelle polizze auto ci sono, ad esempio, quelle che non garantiscono alcun rimborso in caso di conducente ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti al momento del sinistro, di guida senza patente o di trasporto di troppe persone rispetto al numero massimo previsto per quel tipo di automobile.
Le franchigie e gli scoperti sono clausole del contratto assicurativo che limitano la garanzia fornita dall’assicuratore. In questo modo, parte del danno resta a carico dell’assicurato.
La franchigia può essere indicata nel contratto come cifra assoluta o in percentuale e si applica sempre alla somma assicurata. Per questo motivo, si può calcolare con certezza a quanto ammonta la franchigia anche prima di sottoscrivere una assicurazione.
Lo scoperto si esprime in percentuale e, a differenza della franchigia, è applicato sul danno. L’ammontare dello scoperto, dunque, non può essere definito a priori.
Quando si stipula un’assicurazione auto, la società è obbligata ad informare il contraente su tutte le operazioni da intraprendere per sporgere un reclamo. Naturalmente, un altro diritto di chi sottoscrive una polizza è quello di poter scegliere il tipo di copertura: la compagnia non può costringere, per esempio, a inserire assicurazioni furto o incendio per concedere la RC auto, obbligatoria per legge.
Per poter disdire la propria assicurazione auto bisogna fare attenzione ai tempi. Molte compagnie, infatti, richiedono che il modulo di disdetta sia inviato almeno con 15 giorni di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Non è detto, comunque, che sia necessario dare una disdetta della propria polizza assicurativa. Alcune compagnie, infatti, non prevedono il tacito rinnovo. Operano in questo modo, per esempio, quasi tutte le assicurazioni dirette, che vendono i propri prodotti via telefono o sul proprio sito internet. La disdetta della propria assicurazione auto, inoltre, potrà essere inviata in qualunque momento se la compagnia dovesse aumentare il premio più del tasso di inflazione programmato.
Chi desidera cambiare assicuratore deve prestare attenzione ai tempi previsti per la disdetta della polizza Rc Auto. Nel caso in cui si abbia una assicurazione stipulata su internet non ci dovrebbero essere problemi, visto che in questi casi normalmente è previsto che il contratto termini alla scadenza riportata nel documento.
In altri casi, invece, la polizza prevede un tacito rinnovo di anno in anno. Per evitarlo, bisogna darne comunicazione alla compagnia almeno 30 giorni prima della scadenza inviando una raccomandata con avviso di ricevimento, via fax o comunque secondo quanto previsto dal contratto.
Per evitare brutte sorprese con la propria assicurazione auto è importante prestare attenzione alle scadenze previste. Nel caso di una polizza RC Auto, per esempio, la compagnia coprirà eventuali incidenti per altri 15 giorni dopo la scadenza solo se si tratta di un contratto che prevede il tacito rinnovo e se è previsto da un’apposita clausola. Questo significa, per esempio, che stipulando un contratto con una compagnia diretta, che opera via telefono o via internet, normalmente non ci saranno altri 15 giorni di tempo, visto che non è previsto il rinnovo tacito. Ad ogni modo, a far fede in relazione alla scadenza dell’assicurazione è sempre il contratto, da leggere con grande attenzione. Alcune compagnie che operano su Internet, infatti, assicurano una copertura per i 15 giorni successivi alla scadenza, anche se non prevedono il rinnovo tacito.
Nel caso di aumenti ingiustificati del premio superiori al tasso di inflazione programmato si potrà inviare la disdetta fino al giorno stesso della scadenza del contratto.
Infine, per la stipula dell’assicurazione auto va ricordato che il premio deve essere pagato dal contraente, che può essere una persona diversa dall’assicurato e dal beneficiario.